27 febbraio 2012

Della categoria storie assurde/ qualcuno me la sta facendo pagare. Sabato sera sono in giro con due amici in centro. Verso mezzanotte, ahimè, devo battere in ritirata causa partita di pallavolo all'alba dell'indomani. Mentre aspetto il mio treno beata noto un adesivo attaccato sulla macchinetta obliteratrice: We don't forgive, we don't forget. Anonymous, expect us. Trovo questa frase bellissima, e tra i fumi dell'alcol chiamo un mio amico geek per chiedergli se per caso anche lui non faccia parte degli Anonymous. Si lo so che non me lo potresti dire ma a me dimmelo. Poi io ho deciso che voglio sposare un Anonymous ecc. E blablabla. Sparlo nel treno. Torno a casa dormo bene e mi sveglio per andare alla partita. Dopo i vari riti mattutini, con un occhio aperto e uno chiuso esco di casa ed entro nell'ascensore. Qui mi viene un infarto. Riflessa nello specchio, sopra la mia testa, vedo incollata un'enorme testa Anonymous. Vedi foto. Penso che il birbone del mio amico geek mi abbia fatto uno scherzo durante la notte. Ma abita a 10 km. Vabbè ma ha preso un taxi alle 2 di notte! Ma no! Non è stato lui, me l'ha giurato. Mi dite voi come è possibile? Io è da ieri che ci penso. Mi hanno suggerito di vedere se per caso non ci fosse un numero di telefono scritto dietro. Forse un Anonymous ti ha sentita parlare nel treno e anche lui ti vuole sposare. No ma non c'è nessun numero di telefono. Ditemi voi. Datemi voi una spiegazione. 
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4 commenti:

La noche de insomnio ha detto...

Casuale, magari, ma bello!

danske ha detto...

scherzo. bello.

crimson74 ha detto...

... i muri hanno orecchie...

Unknown ha detto...

Bella storia... e bella frase.
Vera, ma scomoda. Sarebbe bello riuscire almeno a perdonare.
Dimenticare è quasi miracoloso.