una civetta e tre quarti

Cammino e per terra sono cadute molte foglie e cerco ma non trovo vetrine in cui specchiarmi. Vorrei essermi vestita carina ma non carina che quando mi vedi pensi si è fatta carina per me. Solo che pensi è uscita di casa così come stava ma è carina uguale. Poi quando ti vedo non capisco più nulla. Solo che non vorrei essere in nessun altro posto che lì. Con te. Bacio di Giuda. Ma quanta gente ce l'ha con te? Ma io no. Come faccio. Come si fa. La commessa mi sorride più del solito. Forse lei lo vede che quando sto con te sono felice. Tu non bevi mai mezzo bicchiere di birra quando cucini? Io sempre. Mi ricorda Sophie. Mi ricorda Parigi. Dio. Ti guardo cucinare seduta tra frigorifero e tostapane. È forse  la mia gonna troppo corta? I semini non li buttare. Li mettiamo al forno dopo. Parlo alla zucca la tua lingua. Impossibile. Ma la zucca non  mi risponde. Una risata sincera. Scusa. Devo finire di correggerti ogni dettaglio. Devo fare finta che tu sia una bambina che inizia a parlare e mostrarmi entusiasta. Dimmelo ancora. Che facciamo mentre aspettiamo che la torta si raffreddi? Ehi. Andiamo in soffitta. Non ci sono mai stata. Dobbiamo trovare una scala. Mi piace l'entusiasmo della tua voce. Oh lasciamo un messaggio. Se non torniamo. If I die tonight I die like I've always dreamt... dressed like a bitch. Me like a gentleman. Mind the step. Quassù non c'è luce e non c'è nulla. Ma ci siamo noi. E la vista almeno su due campanili. Vorrei fare un pic-nic qui. Ti porterò a vedere i fantasmi l'estate prossima. A Creta. Ripetimelo. Sai. Quando mi sfiori mi fa così freddo che pare il fantasma sia tu. O io. L'hai notato, eh? Anche io. Dov'è la naturalezza? Il savoir faire? Dai cazzo ho baciato gente che mi piaceva molto meno. Che mi attraeva molto meno. Che si era esposta molto meno. Eppure. Con te non so fare più niente. È che sei un campo troppo magnetico. La realtà che incontra la mia fantasia. Tu sei Corto Maltese.  

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